Francesco Cusumano

Francesco Cusumano
Caltagirone (Ct) 1914 -1992

Di famiglia contadina, frequenta solo la prima elementare costretto già a lavorare nei campi con il padre fin da bambino, ma la madre gli insegna a leggere e a scrivere. Da giovane improvvisa poesie e manifesta qualche dote di preveggenza ereditata dalla madre. Nel 1939 è nell'esercito in Libia, viene ferito gravemente a Tobruk, e sarà a lungo ricoverato a Napoli tra la vita e la morte. Dopo la guerra riprende a fare il contadino a Caltagirone, ma dopo il matrimonio nel 1949 è costretto alla dura vita dell'emigrante nel nord Italia e in Francia, tornerà definitivamente solo nel 1970. L'anno successivo, in seguito a un sogno, inizia a dedicarsi a un'attività artistica eclettica dove attitudine visionaria e matrice popolare coincidono: scolpisce il legno, la pietra, il marmo, realizza figure in terracotta, costruisce marionette con materie riciclate, dipinge a smalto su masonite. Il suo lavoro resta clandestino fino al 1982, quando un giovane archeologo, Domenico Amoroso nominato direttore dei Musei Civici di Caltagirone, si interessa alle sue opere incoraggiandolo e infrangendo il suo isolamento. Le sue opere si trovano presso il MACC di Caltagirone.

Bibl.: A. Ottieri, Arte necessaria. Dodici storie di outsiders d'Italia, Mazzotta, Milano 1997, pp. 106-107; E. di Stefano, Cusumano e la Regina delle radici, in Id., Irregolari. Art Brut e Outsider Art in Sicilia, Kalós, Palermo 2008, pp. 84-97; D. Amoroso, Francesco Cusumano nel giardino delle Muse, in "Rivista dell'Osservatorio Outsider Art", n.3, ottobre 2011, pp. 48-59.

 

Referenze fotografiche
Ritratto: courtesy MACC, Caltagirone
Opere: 1, 2, 3, 5, 6, courtesy MACC, Caltagirone; 4, Giulia Ingarao.


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